giovedì 6 febbraio 2014

La Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro

Che il contante sia il mezzo più facile per effettuare transazioni non lecite era già noto: il suo essere anonimo e in quanto tale, non rintracciabile, lo ha sempre reso il mezzo preferito da tutti coloro che perseguono scopi non esattamente conformi a legge.
Ora, però, i dati dimostrano che questo trend si è addirittura rafforzato nell’ultimo decennio. 
La Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro ha evidenziato infatti tre punti essenziali:

  1. nonostante i progressi della nuova tecnologia e dei metodi di pagamento dovrebbero dar luogo a una società più sicura e relativamente senza contante, l'uso del denaro contante rimane comune;
  2. l'emissione di banconote in euro, in particolare di taglio elevato, dal 2002 sono aumentate costantemente;
  3. il contante è ancora uno dei metodi più favoriti per rimpatriare i proventi di reato.
E’ davvero possibile continuare a difendere l’uso del contante con motivazioni complottistiche o inneggiando a presunte battaglie di libertà? Più raccolgo dati in proposito più non riesco a vederci la buona fede…
Ne vogliamo parlare?

2 commenti:

  1. che ti devo dire, l'ottusità degli onesti sommata alla malafede dei disonesti, fa in modo che il contante sia sempre presente. ci vuole una legge coraggiosa, la gente va obbligata, il digitale terrestre è un esempio: o ce l'hai o non vedi niente. è l'unica soluzione. sandro scarcella

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    1. Tutto sommato è più preoccupante l'ottusità degli onesti...

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