Per esaminare più da vicino i rischi connessi all’uso del contante, non è sufficiente considerare
solo quelli relativi a furti rapine e borseggi, ma è utile prendere in
considerazione anche i dati relativi alla circolazione di banconote false.
Guardiamo quindi – come al solito - i dati a nostra
disposizione: nella seconda metà del 2013 sono state ritirate dalla
circolazione 353.000 banconote in euro
false. Tale numero, pur non essendo rilevantissimo rispetto al numero di
banconote attualmente circolanti, è comunque tale da destare una certa preoccupazione, soprattutto se mettiamo
questo dato in relazione al valore delle banconote falsificate.
Difatti, scendendo più nel dettaglio, osserviamo che i tagli da €20 e €50 fanno registrare il
numero più elevato di falsificazioni: nell’insieme questi due tagli rappresentano
il 78% dei falsi.
Il numero di
banconote false da €10, seppure in aumento, corrisponde ancora ad appena il 6,3%
del totale.
La percentuale di banconote false da €20 è pari al 43% del
totale, quella delle banconote false da € 50 è pari al 35% del totale, mentre la
percentuale di banconote false da €100 è pari al 12.9% del totale (Fonte: Comunicato stampa Banca centrale
europea - Direzione Generale Comunicazione e servizi linguistici, Divisione
Stampa e informazione).
Quindi, nel solo
secondo semestre del 2013 sono circolate 151.790 banconote false da € 20, per
un valore di € 3.035.800; 123.550 banconote false da € 50, per un valore di € 6.177.500
e 45.537 banconote false da € 100, per un valore di € 4.553.700.
E di queste banconote false quante sono state individuate
in Italia?
In Italia nel
secondo semestre 2013 sono state riconosciute come false 69.895 banconote, con
un aumento del 10% rispetto ai sei mesi precedenti. La cifra di quasi 70mila
banconote false equivale a quasi il 20% delle 353.000 banconote false
nell'Eurozona in quel periodo (fonte:
Bankitalia).
In tutti questi casi la portabilità e l’anonimato della
banconota non consentono l’adozione di efficaci e tempestivi strumenti di
tutela come quelli offerti dalle carte elettroniche, che possono essere
bloccate in caso di furto o clonazione oppure sulle quali è possibile
disconoscere una spesa non effettuata: in
caso riceviate una banconota falsa recuperare i propri soldi è un’opzione di
difficile praticabilità.
Unendo questi dati a quelli già diffusi su questo blog
relativamente ai furti, ai borseggi ed alle rapine, possiamo davvero sostenere
che il contante è il mezzo di pagamento e di risparmio più sicuro? O forse è più sicuro solo se il denaro lo
vogliamo occultare?
Ne vogliamo parlare?
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