lunedì 20 gennaio 2014

I dati sulla falsificazione delle banconote in Europa e in Italia: un altro argomento a favore dell’abolizione del denaro contante.

Per esaminare più da vicino i rischi connessi all’uso del contante, non è sufficiente considerare solo quelli relativi a furti rapine e borseggi, ma è utile prendere in considerazione anche i dati relativi alla circolazione di banconote false.
Guardiamo quindi – come al solito - i dati a nostra disposizione: nella seconda metà del 2013 sono state ritirate dalla circolazione 353.000 banconote in euro false. Tale numero, pur non essendo rilevantissimo rispetto al numero di banconote attualmente circolanti, è comunque tale da destare una  certa preoccupazione, soprattutto se mettiamo questo dato in relazione al valore delle banconote falsificate.
Difatti, scendendo più nel dettaglio, osserviamo che i tagli da €20 e €50 fanno registrare il numero più elevato di falsificazioni: nell’insieme questi due tagli rappresentano il 78% dei falsi.
Il  numero di banconote false da €10, seppure in aumento, corrisponde ancora ad appena il 6,3% del totale.
La percentuale di banconote false da €20 è pari al 43% del totale, quella delle banconote false da € 50 è pari al 35% del totale, mentre la percentuale di banconote false da €100 è pari al 12.9% del totale (Fonte: Comunicato stampa Banca centrale europea - Direzione Generale Comunicazione e servizi linguistici, Divisione Stampa e informazione).
Quindi, nel solo secondo semestre del 2013 sono circolate 151.790 banconote false da € 20, per un valore di € 3.035.800; 123.550 banconote false da € 50, per un valore di € 6.177.500 e 45.537 banconote false da € 100, per un valore di € 4.553.700.
E di queste banconote false quante sono state individuate in Italia?
In Italia nel secondo semestre 2013 sono state riconosciute come false 69.895 banconote, con un aumento del 10% rispetto ai sei mesi precedenti. La cifra di quasi 70mila banconote false equivale a quasi il 20% delle 353.000 banconote false nell'Eurozona in quel periodo (fonte: Bankitalia).
In tutti questi casi la portabilità e l’anonimato della banconota non consentono l’adozione di efficaci e tempestivi strumenti di tutela come quelli offerti dalle carte elettroniche, che possono essere bloccate in caso di furto o clonazione oppure sulle quali è possibile disconoscere una spesa non effettuata: in caso riceviate una banconota falsa recuperare i propri soldi è un’opzione di difficile praticabilità.
Unendo questi dati a quelli già diffusi su questo blog relativamente ai furti, ai borseggi ed alle rapine, possiamo davvero sostenere che il contante è il mezzo di pagamento e di risparmio più sicuro? O forse è più sicuro solo se il denaro lo vogliamo occultare?

Ne vogliamo parlare?

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