Un’obiezione frequente all’abolizione della moneta
contante è costituita dall’affermazione che tale abolizione non sia affatto necessaria: basterebbe rendere scaricabili tutte le tipologie di spesa da parte di
tutti i contribuenti per creare un contrasto di interessi che renderebbe
vantaggioso richiedere la fattura o lo scontrino per poter attestare la spesa
effettuata e conseguire il relativo vantaggio fiscale.
Tale affermazione è, a mio parere, inficiata da un errore
concettuale di base: non considera, infatti, che il
risparmio per l’evasore non è costituito dalla semplice sottrazione
dell’imponibile IVA ma anche dal maggior fatturato nascosto, e quindi dal risparmio IRPEF e dalla possibilità di
accedere a servizi pubblici gratuiti o di ottenere criteri di preferenziale
assegnazione di beni e servizi sulla base di un basso ISEE.
Ora pensate, a solo titolo di esempio, al vostro meccanico
di fiducia: se costui, a fronte di tutti i vantaggi che gli derivano
dall’evasione, vi offre la stessa riparazione a 100€ se fatturata e a 60€ se in
nero il vostro risparmio fiscale dovrà
essere almeno pari al 40% per convincervi a richiedere la fattura (senza
considerare che al nero il risparmio sarebbe immediato mentre scaricando la
spesa dovrete aspettare molto più tempo e fare più fatica in termini di
redazione della dichiarazione fiscale).
Ma aliquote di
detraibilità così elevate non sono praticabili, in quanto finirebbero per
superare il maggior gettito risultante dall’imponibile emerso, con il risultato
di una perdita certa per l’Erario.
SOLO SE NON ESISTE
AFFATTO LA POSSIBILITÀ
DI PAGARE IN CONTANTI IL SISTEMA PUÒ FUNZIONARE!
Un ulteriore riscontro all’inefficacia del sistema di
detraibilità assoluta lo troviamo nella recente indagine effettuata dalla Corte
dei Conti sugli esiti dell'attività di controllo fiscale svolta all'Agenzia
delle entrate e dalla Guardia di finanza (ottobre 2013).
In tale analisi è analizzato l’esito del riconoscimento di
una detrazione fiscale ai fini
IRPEF fino ad un massimo del 50 % per le
spese di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni degli
edifici.
Ebbene, i controlli effettuati dall’amministrazione
finanziaria nel corso degli anni, hanno fatto emergere rilevanti evasioni fiscali nonostante la modalità di pagamento
“tracciata”, ovvero il riconoscimento nel corso degli anni di rilevanti
detrazioni fiscali senza il corrispondente versamento delle imposte da parte
dei soggetti erogatori delle prestazioni.
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